28/06/2020
La solidarietà colpita dal Covid-19
Sicuramente il popolo italiano sente la responsabilità della solidarietà. Il terzo settore sollecita questa solidarietà che viene espressa in molti casi con il 5 per mille, in occasione di iniziative, eventi dove, chi più fortunato, viene informato sulle problematiche di disabilità o malattia, sulla ricerca, come quella per le lesioni del midollo spinale. Ma l’essere umano ha bisogno di socializzare, di guardare negli occhi le persone, ed ecco perché il terzo settore è necessariamente prodigo di iniziative a “contatto” con le persone.
Ma il Covid-19 ha colpito duramente anche tutte le attività solidali e se la ripartenza è già difficile per le attività tradizionali, per il terzo settore, questo è doppiamente difficile. Da ben 27 anni l’Associazione Amici della Paraplegia – onlus, si occupa della sensibilizzazione verso l’opinione pubblica a riguardo delle lesioni del midollo spinale e di raccolta fondi da destinare alla Fondazione Giorgio Brunelli. Con la Mostra Scambio, che dal 2019 si tiene nella prestigiosa cornice di Lario Fiera di Erba, abbiamo sempre potuto portare il nostro contributo alla Fondazione.
Purtroppo, quest’anno, per la prima volta, non potremo tenere questo evento che Angelo Colombo ha creato con tanto entusiasmo e generando a sua volta tanta partecipazione e coinvolgimento.
La nostra riflessione, grazie anche al pensiero ed il sostegno di tanti autorevoli Associazioni come Telethon – Unione Italiana lotta alla distrofia muscolare e tante altre Associazioni e Federazioni, è per fare pervenire la nostra voce alle autorità competenti, al fine che sia concesso, nel limite del possibile e nel rispetto del distanziamento sociale indicato per la salute pubblica, di tornare senza indugine ulteriori barriere (ci bastano già quelle che viviamo quotidianamente), a proseguire sempre con più intenso calore e amore, nel nostro intento sociale, non solo “platonicamente” parlando, ma anche potendo organizzare concrete manifestazioni che spaziano in vari settori.
Se non si attivano subito delle iniziative concrete, si rischia che tante realtà associative finiscano di esistere e proseguire nel loro nobile intento, con ricadute sui nostri Comuni, sulla finanza pubblica e per la scienza stessa. Solo se si uniscono le forze e il sapere, tante avversità si riescono a combattere e Angelo Colombo, fondatore dell’Associazione Amici della Paraplegia si possono risolvere solo ad essere uniti per il bene dell’umanità perché chi aiuta l’uomo aiuta sé stesso.
Carlo Carugati
Ufficio Stampa
Associazione Amici della Paraplegia